2024 in review

Riflessioni sull’anno trascorso e sui trend che stanno già plasmando il nostro presente.

Sergio Panagia

Partner, Technical Director

Si è appena concluso un buon 2024, grazie a un mix di ingredienti. Il primo, un posizionamento coraggioso che ci ha portato spesso a dire “no” per concentrarci su pochi progetti innovativi ad alto valore aggiunto. Il secondo, tanti clienti che da anni continuano a scegliere di lavorare con noi. Il terzo, una buona dose di fortuna – quella conta sempre.

Nel 2024 abbiamo avuto il privilegio di accogliere nuovi clienti di cui siamo particolarmente orgogliosi, come Commerce Layer, un’azienda tech italiana dal successo globale. Abbiamo anche consolidato le collaborazioni storiche con brand di successo come ClioMakeUp, Caprionline e PastBook.

Accanto al lavoro per i clienti, abbiamo lanciato Hellotime, il nostro SaaS per le agenzie creative alle prese con la pianificazione di persone e progetti, osservando con emozione le prime aziende che hanno attivato un abbonamento a pagamento.

Abbiamo anche superato la nostra ritrosia verso gli eventi, partecipando come speaker a UXDay, dove abbiamo condiviso la nostra esperienza come designer d’agenzia vs designer di prodotto.

Ma è stato soprattutto un anno segnato da una transizione importante nella leadership del nostro studio: Giovanni ha lasciato il ruolo di CEO per dedicarsi a una nuova fase della sua vita in Umbria, dove risiede ormai da anni. Siamo grati a Giovanni per gli anni trascorsi insieme a inventare Moze; la sua uscita ha spinto me e Matteo a uscire dalla nostra comfort zone e a metterci in prima linea, un’esperienza che ci sta arricchendo, permettendoci di entrare subito in contatto con i clienti che scelgono Moze e di costruire relazioni significative sin dal primo momento.

A chi ci chiede: “Chi è il CEO adesso?”, rispondiamo che io e Matteo abbiamo scelto di guidare insieme l’azienda. Questa scelta riflette perfettamente l’anima di Moze: un equilibrio raro, senza divisioni nette tra design e tecnologia.

C’era una volta la rivoluzione digitale

Nel bel mezzo della trasformazione digitale, siamo stati tutti travolti dai rapidi progressi dell’intelligenza artificiale. La prudenza delle aziende nell’investire, dovuta alle condizioni di mercato (conflitti, inflazione, ecc.), sembra essere compensata da una nuova spinta verso l’innovazione, alimentata dalle tecnologie AI, che promette di accelerare ulteriormente la transizione digitale.

Nel nostro lavoro quotidiano, a stretto contatto con imprenditori e manager dell’innovazione, osserviamo trend: fenomeni che si manifestano con crescente frequenza e che lasciano intravedere una direzione chiara.

Qui ne condividiamo alcuni.

Fare cose fatte bene non è più un’opzione: brand e UX sempre più come elemento strategico nello sviluppo di prodotti digitali

Abbiamo osservato un minor numero di first-time founder in cerca di un primo sviluppo. Al loro posto, abbiamo incontrato:

  • Startup o aziende tech con un prodotto già esistente in cerca di un salto di qualità in termini di UX e Brand Identity.
  • Aziende enterprise o di medie dimensioni che scelgono di investire in modo strategico in una migliore UX per i loro prodotti B2B.

Questo è chiaro osservando i siti web delle aziende tech; anche in Italia si nota che il livello medio della qualità con cui queste aziende si presentano è in netto miglioramento rispetto agli anni passati.

Chi costruisce un buon prodotto corre poi a migliorarne la UX, comprendendo che non si tratta solo di vanità estetica, ma dell’essenza della promessa di valore di un brand.

Ripensare la collaborazione intorno al valore aggiunto: i contratti agili

Abbiamo più volte parlato del valore dei contratti agili nei progetti di innovazione digitale. I tempi sono maturi per cominciare finalmente a vedere l’agenzia come un’estensione del team del cliente. Innovare “a tavolino” non funziona, se ci si limita a spuntare una checklist di deliverable definiti in teoria mesi prima in un contratto.

È molto meglio concentrarsi sugli obiettivi del cliente, lavorando in modo iterativo (in brevi cicli di lavoro, chiamati sprint) e incrementale (evolvendo gradualmente un sistema semplice in uno complesso).

Nel 2024, oltre la metà del nostro fatturato proviene da contratti agili, ossia basati sul valore. La novità è che siamo riusciti ad applicare con successo i contratti agili non solo con clienti del settore tech o IT, certamente più abituati alle pratiche agili, ma anche con aziende di altri settori intenzionate a sviluppare prodotti digitali innovativi.

A conclusione di un progetto importante, un cliente ci ha scritto: “Grazie per quello che avete fatto e, ancora di più, per quello che mi avete convinto a non fare”. Questo tipo di ringraziamento è la nostra più grande soddisfazione: significa che contribuiamo a creare valore, senza sprechi.

Mai come ora la sfida non è vendere competenze, ma risolvere problemi e contribuire a raggiungere obiettivi

Anni fa, trovare sviluppatori specializzati in tecnologie come React era raro, e un’agenzia poteva distinguersi semplicemente offrendo queste competenze. Oggi, la situazione è cambiata: molte aziende hanno assunto internamente; e poi c’è l’AI, che promette un aumento della produttività senza precedenti.

Se penso ai clienti più soddisfatti, realizzo che sono quelli a cui, oltre alle competenze tecniche, abbiamo saputo consigliare e indirizzare verso le soluzioni giuste. Mai come oggi, un’agenzia deve distinguersi non solo per ciò che sa fare, ma per come lo fa, offrendo visione, esperienza e capacità di guidare le aziende attraverso decisioni critiche. Dobbiamo superare il ruolo di semplici esecutori per diventare parte attiva, in grado di contribuire alla definizione e risoluzione dei problemi, dove l’esperienza diventa un abilitatore e un acceleratore che accorcia i tempi, apre nuove possibilità ed evita errori.

È per questo che, da anni, proponiamo di affrontare i nuovi progetti con il Co-design Workshop, collaborando con il cliente per ragionare su cosa fare, prima di farlo. Allo stesso tempo, abbiamo investito nella formazione del nostro team di designer e developer, sviluppando competenze come public speaking e problem solving per superare i confini imposti talvolta dai ruoli tecnici, riuscendo così a vedere i problemi da una prospettiva più ampia, quella del cliente.

L’intelligenza artificiale è arrivata lentamente e poi improvvisamente

Riguardo all’AI, il suo impatto su una vasta gamma di prodotti e servizi è ormai evidente. Negli ultimi anni, il nostro contributo come designer si è intrecciato con un numero crescente di progetti legati all’intelligenza artificiale.

Le prime collaborazioni sporadiche sul tema dell’AI sono aumentate esponenzialmente, a servizio sia di imprenditori che costruiscono prodotti completamente nuovi, sia di manager che vogliono integrare l’AI nei loro prodotti esistenti.

In questa corsa è facile cadere nella tentazione di prendere scorciatoie e commettere errori, poiché l’AI spesso introduce paradigmi di interazione completamente nuovi, in grado di trasformare un prodotto in un successo memorabile o in un completo fallimento. Per questo motivo, abbiamo creato una guida dedicata a progettare una UX di eccellenza per i prodotti basati sull’AI.

Sul fronte dello sviluppo, stiamo integrando tecnologie AI sia nel nostro processo di lavoro che nei progetti per i clienti. Da un lato, abbiamo adottato strumenti come GitHub Copilot per supportare i nostri sviluppatori nella scrittura del codice. Dall’altro, abbiamo iniziato a utilizzare l’AI nei progetti realizzati per i nostri clienti.

Adottando un approccio graduale e sperimentale, spesso attraverso Proof of Concept successivamente trasformati in progetti in produzione, abbiamo implementato strumenti come Vision e Assistant AI di OpenAI. I risultati ottenibili in tempi relativamente brevi sono davvero sorprendenti e, sebbene stiamo ancora esplorando l’impatto dell’intelligenza artificiale, possiamo già affermare che l’AI rappresenta il futuro dello sviluppo, ma in modi diversi da come lo avevamo immaginato.

Questo 2025 è già tutto nuovo: siamo al lavoro su progetti interessanti che non vediamo l’ora di condividere. Di tutto questo siamo molto grati e, come sempre, continueremo a condividere i nostri lavori e la nostra esperienza sulle pagine del nostro Journal.



    Premi INVIO

    Useremo il tuoi dati unicamente per rispondere alla tua richiesta di contatto. Leggi l’informativa completa

    Non è stato possibile inviare la richiesta. Contattaci via email

    Procedi

    premi INVIO

    Grazie

    Ti contatteremo presto.