Enterprise UX: come modernizzare il software in scenari di business complessi

Utilizzare un approccio centrato sull’utente per sviluppare software con manager e stakeholder al fine di risolvere le sfide aziendali.

Paolo Tripodi

Designer

Dopo oltre 12 anni di esperienza nello sviluppo di software Business ed Enterprise e numerosi progetti dedicati all’ottimizzazione della User Experience (UX), ci siamo resi conto che è utile fare un passo indietro e affrontare il tema della UX da una prospettiva più ampia, pensata per le aziende che stanno iniziando a esplorare questo ambito strategico.

Molte aziende, dopo anni dedicati al miglioramento dell’infrastruttura tecnologica dei propri software, stanno iniziando a riconoscere l’importanza di investire nella User Experience. È ormai evidente che ridurre il divario tra l’estetica e la facilità d’uso dei dispositivi moderni, come gli smartwatch, e le interfacce dei software aziendali è diventato un obiettivo strategico fondamentale.

Migliorare la UX non significa soltanto aumentare l’efficienza e la soddisfazione degli utenti, ma soprattutto ridefinire il posizionamento di mercato di un prodotto o di un’azienda per il prossimo futuro.

Ma da dove iniziare? In questo articolo scopriremo questi punti, essenziali per comprendere il tema nelle sue sfumature.

Cosa si intende per Enterprise UX?

Enterprise UX si riferisce alla progettazione di esperienze utente pensate per software e sistemi utilizzati all’interno di grandi organizzazioni. A differenza delle app consumer, dove l’obiettivo è spesso quello di essere intuitivi e divertenti, i prodotti enterprise devono rispondere a esigenze più complesse. Questi strumenti sono pensati per migliorare la produttività, facilitare processi aziendali e supportare team che gestiscono attività cruciali per l’azienda.

La sfida principale nell’enterprise UX è creare interfacce che siano sia funzionali che facili da usare, senza sacrificare la potenza o la flessibilità richieste da chi lavora in contesti aziendali. È un equilibrio sottile tra semplicità e complessità: l’obiettivo è aiutare gli utenti a svolgere le loro attività in modo efficiente, riducendo il più possibile l’attrito nell’uso quotidiano del software.

Caratteristiche principali dell’Enterprise UX:

  • Esigenze utente complesse: Il software aziendale è pensato per professionisti che hanno flussi di lavoro molto specifici. Questo richiede un design dettagliato e su misura per supportare attività come la gestione dei progetti, l’analisi dei dati o la pianificazione delle risorse.
  • Molteplici ruoli utente: Spesso il software enterprise deve servire utenti con ruoli diversi, dagli esecutivi agli ingegneri. Ognuno ha necessità, permessi e aspettative uniche che il design deve tenere in considerazione.
  • Integrazione con sistemi legacy: Un’altra sfida è l’integrazione con infrastrutture già esistenti, a volte non più moderne. Il software deve garantire un’esperienza fluida, anche con sistemi datati.
  • Focus su efficienza e produttività: A differenza delle app consumer, l’UX enterprise punta a massimizzare l’efficienza, ridurre gli errori e permettere agli utenti di completare compiti complessi in modo rapido e preciso.
  • Personalizzazione e scalabilità: I sistemi aziendali devono essere altamente personalizzabili per rispondere alle esigenze di dipartimenti, settori o flussi di lavoro diversi. Devono anche scalare facilmente, sia in termini di numero di utenti che di volume dei dati.
  • Sicurezza e policy: La sicurezza dei dati, la conformità e la privacy sono fondamentali in contesti aziendali. Il design UX deve considerare questi aspetti senza compromettere l’usabilità.

Qual è il processo di Enterprise UX?

Adottare l’approccio Agile è il primo passo cruciale per creare un prodotto con una UX superiore anche in ambito Enterprise. A differenza delle metodologie tradizionali, in cui le decisioni di design sono prese esclusivamente in base alle intuizioni del team nel corso di lunghe fasi di progettazione, l’Agile consente di rilasciare versioni incrementali del software attraverso cicli brevi (Sprint), raccogliendo feedback continuo dagli utenti e adattando la UX alle loro esigenze.

Oltre ad avere un impatto rivoluzionario sulla UX, questo approccio permette di concentrare risorse e budget sulle funzionalità critiche, evitando sprechi con sviluppi inutili. Coinvolgendo gli utenti durante il processo, l’Agile riduce il rischio di rifacimenti costosi e offre la flessibilità necessaria per affrontare cambiamenti anche in fasi avanzate.

Questo approccio è particolarmente efficace e giustificato nel contesto Enterprise, dove la complessità dei processi, il numero di utenti coinvolti e l’entità dei budget richiedono una collaborazione efficiente.

Case Study: abbiamo riprogettato la UX del back office di Solidus, il framework e-commerce basato su Ruby on Rails.

Come mappare l’esperienza utente?

Le interfacce utente per le aziende sono spesso più complesse rispetto a quelle consumer, poiché devono soddisfare le esigenze di molteplici utenti e ruoli. Tra queste, alcune risultano particolarmente rilevanti. Per evitare che la confusione prenda il sopravvento, all’inizio del progetto è necessario comprendere appieno il contesto in cui il software verrà utilizzato. 

Uno strumento molto utile in questa fase è il Customer Journey Mapping o il Service Blueprint. Questi metodi permettono di visualizzare chiaramente i percorsi degli utenti, mappando ogni interazione con il sistema. In questo modo, si possono identificare le aree critiche e comprendere meglio come i diversi ruoli si interfacciano con il software e con altri strumenti aziendali.

Ciò implica mappare i ruoli e i processi aziendali, così come gli strumenti attualmente utilizzati dagli utenti, sia digitali che non. Questa analisi iniziale consente di fare chiarezza sulla complessità da affrontare, aiutando a individuare le opportunità di maggior impatto per il nuovo software.

Il Service Blueprint è uno strumento visuale che mappa in dettaglio tutti i processi, le interazioni e i punti di contatto tra un’organizzazione e i suoi clienti durante l’erogazione di un servizio, evidenziando sia le azioni visibili che quelle dietro le quinte necessarie per garantire un’esperienza fluida e coerente.

Come fare User Research?

Una volta mappati i ruoli e i processi aziendali più critici, è essenziale verificare l’accuratezza dell’analisi con la User Research. Questo passaggio consente di ottenere una visione più approfondita e realistica delle dinamiche lavorative quotidiane degli utenti, andando oltre le supposizioni teoriche e avvicinandosi alla realtà pratica di chi utilizza effettivamente il software. La User Research si basa su metodi qualitativi, come interviste approfondite e osservazioni sul campo, che permettono di esplorare come gli utenti affrontano il proprio lavoro, con un focus particolare sui problemi ricorrenti e sulle difficoltà incontrate più frequentemente.

Le interviste con gli utenti offrono un’opportunità preziosa per raccogliere insight diretti e non filtrati. Durante questi colloqui, è importante non solo porre domande, ma anche osservare in modo attento come gli utenti svolgono le proprie attività quotidiane. Si possono notare dettagli fondamentali: come utilizzano il software attuale, quali strumenti fisici (ad esempio, documenti cartacei o strumenti di supporto) impiegano per compensare le carenze del sistema, e dove emergono inefficienze operative. Queste osservazioni sono cruciali per identificare i punti deboli nei processi aziendali e capire dove il software potrebbe fornire un contributo significativo in termini di automazione o miglioramento dell’esperienza utente.

È altrettanto fondamentale scoprire quali parti del software vengono utilizzate di più e quali vengono ignorate o sottoutilizzate. Questo tipo di informazione consente al team di sviluppo di concentrare gli sforzi sulle aree che hanno un impatto maggiore sul lavoro degli utenti e di rivalutare funzionalità che, seppur progettate con buone intenzioni, non trovano riscontro nell’uso quotidiano. Le frustrazioni degli utenti, emerse durante le interviste o le sessioni di osservazione, sono particolarmente rivelatrici per individuare i pain point da risolvere e per definire priorità chiare nel processo di sviluppo.

Un ciclo di User Research con lo staff di un e-commerce può rivelare insight inattesi, come ad esempio la difficoltà di gestire picchi di domanda o la necessità di ottimizzare i processi di fulfillment. Analogamente, potrebbe emergere che lo staff non utilizza affatto le funzionalità del software previste dal team di ricerca, mentre manifesta la necessità di maggiore efficienza con altre.

Metodologie di ricerca innovative, come il framework Jobs-to-be-done, si dimostrano particolarmente efficaci in questo contesto. Queste tecniche consentono di andare oltre la semplice analisi dei comportamenti, aiutando a comprendere i veri bisogni degli utenti, ovvero i “Job” che devono svolgere attraverso il software. Identificare i pain point più critici e mappare il percorso che gli utenti seguono nell’utilizzo di una soluzione tecnologica è un passaggio essenziale per progettare funzionalità che rispondano in modo diretto e preciso alle esigenze concrete.

Grazie a questo processo, il team di progettazione è in grado di definire con maggiore chiarezza quali funzionalità sviluppare e come progettarle, garantendo che rispondano efficacemente alle problematiche riscontrate dagli utenti. L’approfondimento attraverso la User Research fornisce una base solida per prendere decisioni informate sul design del software, contribuendo a creare una soluzione più efficace, intuitiva e in linea con le reali necessità del contesto operativo. Questo approccio iterativo, che alterna fasi di analisi, testing e ridefinizione, è fondamentale per sviluppare un software che non solo rispetti i requisiti tecnici, ma che risulti anche realmente utile e apprezzato da chi lo utilizzerà.

Come validare le idee di UX?

Ora che le principali opportunità per il nuovo software sono emerse grazie all’analisi e alla User Research, il passo successivo è creare un prototipo delle prime funzionalità da rilasciare. Questo prototipo non rappresenta ancora il software finale, ma una serie di schermate che illustrano le funzionalità più critiche o innovative, pensate per offrire un’anteprima tangibile del prodotto finale. Si tratta di una rappresentazione semplificata del software, che consente di visualizzare e testare le interazioni fondamentali senza impegnare risorse significative nello sviluppo completo. 

Il prototipo svolge un ruolo cruciale nella fase di validazione, poiché permette di testare il design con utenti reali, raccogliendo feedback diretto sul funzionamento delle nuove interazioni. Questo passaggio consente di comprendere meglio come gli utenti interagiscono con il sistema, identificando potenziali problemi o aree di miglioramento prima che il software entri nella fase di sviluppo. A seconda della complessità e del contesto d’uso, il prototipo può assumere diverse forme: da wireframe statici a prototipi interattivi più evoluti che simulano l’esperienza utente completa. 

La raccolta di feedback diretto da parte degli utenti è essenziale per garantire che il design risponda alle loro reali esigenze e aspettative. Durante questa fase, è utile prestare attenzione non solo alle interazioni visibili ma anche ai dettagli nascosti che possono influire sull’usabilità, come la navigazione, i tempi di risposta o la chiarezza delle informazioni fornite.

Inoltre, grazie alla natura iterativa del processo Agile, questo passaggio potrà essere ripetuto ogni volta che sarà necessario. Ogni ciclo di prototipazione e testing permette di apportare miglioramenti incrementali, consentendo al team di sviluppo di adattare costantemente il prodotto in base ai nuovi insight emersi dai test. In questo modo, la UX potrà essere continuamente affinata, assicurando che ogni soluzione implementata risponda in modo adeguato ai bisogni reali degli utenti e sia in linea con le aspettative aziendali.

Come passare dal design all’implementazione?

Una volta che la UX del nuovo software è stata consolidata grazie ai cicli di feedback e test con gli utenti, l’ultimo passaggio fondamentale consiste nel costruire un’infrastruttura tecnologica solida, sia dal punto di vista backend che frontend. La qualità della struttura tecnologica è cruciale per garantire scalabilità, sicurezza e reattività del software, che deve essere in grado di gestire carichi elevati e un utilizzo intensivo.

È essenziale affidare le scelte tecnologiche e lo sviluppo del software a un team con competenze verticali, che includa sviluppatori specializzati nel backend, esperti di frontend e architettura software. La collaborazione tra questi esperti consente di selezionare i framework e le tecnologie più adatte per garantire una solida base backend, capace di gestire efficacemente i dati e le logiche di business, e un frontend reattivo e intuitivo, che offra agli utenti un’esperienza fluida e piacevole.

Solo attraverso una stretta sinergia tra design, sviluppo tecnologico e testing continuo è possibile realizzare una UX che non solo soddisfi i requisiti funzionali, ma rappresenti anche un reale vantaggio competitivo in termini di usabilità e performance.

Leggi di più sul tema Enteprise UX: Abbiamo scritto anche su come creare dashboard efficaci e su come progettare tabelle di dati usabili.



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